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RICONOSCIMENTO CITTADINANZA ITALIANA A CITTADINO EMIGRATO IN ISRAELE PRIMA DEL 1948

  • Immagine del redattore: aledelmonte
    aledelmonte
  • 23 apr 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 ott


La Corte d’Appello di Roma, con una recente sentenza, ha accolto la domanda formulata dallo Studio Legale dell’Avv. Roberto Coen, riconoscendo la cittadinanza italiana di una persona nata in Israele nel 1944, da padre italiano ed emigrato in quello che all’epoca era un territorio soggetto al Mandato Britannico, e dove nel 1940 aveva acquisito la cittadinanza palestinese.

La Corte d’Appello di Roma ha ribadito il principio fondamentale secondo cui la perdita della cittadinanza italiana presuppone non solo l’acquisto spontaneo di quella straniera, ma anche un atto di libera e consapevole rinunzia da parte del suo titolare.

Tale rinunzia non era mai avvenuta nel caso di specie, né con l’acquisto automatico della cittadinanza israeliana, in base alla legge “del ritorno”, applicabile a tutti gli ebrei emigrati in Palestina ed ivi residenti al momento della Costituzione dello Stato di Israele, né con l’acquisto della cittadinanza palestinese, in quanto lo stesso era stato un atto non spontaneo ma necessitato dalle circostanze dell’epoca in cui essa avveniva, ossia l’emigrazione verso la Palestina in concomitanza delle leggi razziali e successiva entrata in guerra dell’Italia contro la Gran Bretagna affidataria del protettorato palestinese.





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