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DIRITTO DI RECESSO PER LO SHOPPING ON-LINE

Aggiornamento: 3 ott


La vendita fuori dai locali commerciali è una pratica di acquisto sempre più utilizzata dai consumatori e il legislatore, con il Codice del Consumo, non ha esitato a specificare, in maniera dettagliata, quelli che sono gli obblighi informativi del venditore e i diritti che il consumatore può esercitare qualora, una volta che sia entrato in possesso del prodotto, per qualsiasi motivo, si penta dell’acquisto.

Chi compra, infatti, ha il diritto di ripensamento per la semplice ragione che comprando a distanza, non vede e non tocca direttamente il bene acquistato e quindi è più esposto a fraintendimenti ed è per questo che egli beneficerà di una tutela più forte rispetto al “consumatore ordinario” nonché della possibilità di non specificare i motivi del recesso.

Per queste ragioni, a differenza degli acquisti in negozio o in un locale commerciale, dove mai il recesso o ripensamento può essere un diritto, e la merce può essere cambiata solo a discrezione del venditore o nel caso in cui compaia un difetto di conformità, per gli acquisiti, invece avvenuti fuori dai locali commerciale (es. on-line o al telefono o tramite operatori porta a porta) l’acquirente può esercitare il diritto di recesso, ex art 52 del Codice del Consumo, entro 14 giorni dal ricevimento della merce se il venditore ha rispettato gli obblighi informativi, in mancanza l’esercizio di tale diritto scade in un lasso di tempo maggiore (12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale).

Vediamo nel dettaglio quelli che sono i diritti e gli obblighi del consumatore e del venditore previsti dal Codice del Consumo:

· Innanzitutto sussiste in capo al venditore l’onere di informativa precontrattuale del diritto di recesso ex art 49 del Codice del Consumo. Tale onere si sostanzia nell'informare, “in maniera chiara e comprensibile”, il compratore,

-in caso di sussistenza di un diritto di recesso, delle condizioni, dei termini e delle procedure per esercitare tale diritto e, in tal caso, nell'informare il consumatore che dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni in caso di recesso;

-e se non è previsto un diritto di recesso ai sensi dell'articolo 59 (casi di esclusione), l'informazione che il consumatore non beneficerà di un diritto di recesso o, se del caso, le circostanze in cui il consumatore perde il diritto di recesso”.

Nel caso di inosservanza di tale onere da parte del venditore l’art 53 stabilisce che il periodo di recesso termina 12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale (rectius 1 anno e 14 giorni).

In tema di diritto al ripensamento, infine, è utile citare una pronuncia della Suprema Corte di cassazione n. 14762/2003, la quale ha ribadito: “la clausola di recesso indicata all’interno delle condizioni generali di contratto deve restare separata dalle altre clausole, per rendere chiara, trasparente ed immediata l’informazione al consumatore.”

· L’esercizio del diritto di recesso può avvenire, come sopra anticipato, per qualsiasi motivo. L’acquirente, infatti, potrà restituire al venditore il bene acquistato, anche in periodo saldi, senza specificare alcunché.

· Obbligo del venditore e del consumatore: il venditore ha l’obbligo di rimborsare i pagamenti ricevuti a seguito della vendita e il compratore, una volta comunicata la volontà di recesso, deve provvedere alla restituzione del bene entro 14 giorni facendosi carico delle relative spese di spedizione (art 57 cod. cons.).

Il consumatore può quindi fare acquisti online nella più totale certezza dei propri diritti.

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