RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO A CONTRARRE MATRIMONIO CIVILE IN ITALIA PER CITTADINI ISRAELIANI IN ASSENZA DEL NULLA OSTA

Il Tribunale di Spoleto, con una recente sentenza, ha accolto la domanda formulata dallo Studio Legale Coen, riconoscendo il diritto dei ricorrenti, cittadini israeliani, a sposarsi senza il nulla osta, necessario in Italia per procedere alle pubblicazioni, non rilasciabile dallo Stato di appartenenza.

Il Comune in cui i ricorrenti si vogliono sposare, infatti, aveva rifiutato di procedere alle pubblicazioni di matrimonio per mancanza del nulla osta previsto dall’art. 116 c.p.c., così i ricorrenti, assistiti dallo Studio Legale Coen, hanno presentato ricorso al Tribunale competente, rappresentando di non disporre del nulla-osta richiesto per il riconoscimento e la trascrizione del proprio matrimonio con rito civile in Italia e che, l’assenza di tale documentazione dovuta a una legislazione differente del proprio Paese, richiesta dal Comune competente alla pubblicazione, determinava il rifiuto nella trascrizione del matrimonio con effetti civili delle parti.

Sulla base di ciò, lo stesso Tribunale adito in adesione ad una giurisprudenza ormai granitica sul punto, ha affermato che: “ nei casi in cui la presentazione del nulla-osta sia resa impossibile o dalle circostanze di fatto esistenti nel proprio Paese oppure da una legislazione prevendente condizioni per il matrimonio contrarie all’ordine pubblico, lo straniero deve ritenersi ammesso a provare con ogni mezzo la ricorrenza delle condizioni contrarie per contrarre matrimonio secondo le leggi del proprio Paese ad eccezione, eventualmente, di quelle che contrastino con l’ordine pubblico” (Trib. Milano, Sez. IX civile, decreto 16 marzo 2016).

Il Tribunale adito, nel caso di specie, ha stabilito che una prova che consente il superamento del limite posto dall’articolo 116 c.c., è l’atto notorio attestante l’assenza degli impedimenti alla celebrazione del matrimonio e, di conseguenza, ha accolto la domanda avanzata.